Scrittore, giornalista e critico d'arte italiano. Dopo gli studi giuridici e la
formazione alla scuola di L. Venturi, iniziò la propria attività
critica a Torino (1927-29), collaborando al "Baretti" e assumendo la direzione
della casa editrice Ribet. Trasferitosi a Milano nel 1929, organizzò la
mostra dei "sei pittori" alla galleria Bardi; quindi, nel 1930, assunse la
direzione della galleria Il Milione, sostenendo giovani artisti come
Manzù e Sassu, ed entrò nella redazione della rivista
d'architettura "Casabella", divenendone condirettore con G. Pagano nel 1933. La
rivista si trasformò in uno strumento divulgativo per la cultura
alternativa a quella ufficiale, dando spazio alle concezioni architettoniche
razionali di tipo europeo, soprattutto all'opera della Bauhaus. Nei saggi e
negli articoli di quegli anni, infatti, sostenne sempre posizioni originali,
sostenendo il livello europeo di artisti, quali Carrà e Soffici, o
incoraggiando esperienze nuove, quali la pittura di Spazzan e la scultura di
Fontana. Di particolare interesse sono inoltre gli scritti dedicati
all'architettura moderna, studiata con attenzione nei suoi sviluppi in tutto il
mondo. Della sua opera saggistica ricordiamo:
La città degli uomini
d'oggi (1923),
Scritti critici e polemici (1947). Una sua conferenza
tenuta a Torino nel 1935, intitolata
Profezia dell'architettura, venne
pubblicata postuma nel 1945 (Napoli 1900 - Milano 1936).